Ciao una forma di saluto amichevole e informale, il cui uso è diffuso non solo in Italia, ma è noto in quasi tutto il mondo. Con un ciao ci si incontra, ci si presenta, ci si commiata e spesso ci si innamora.
Un momento di nostalgia e speranza che un viaggio e un saluto possono lasciare nella vita e nel cuore di chi vive il distacco. La sospensione e le tracce di vita, sono intesi come attimi in cui si possono rivivere i ricordi indelebili fatti di crescita e cambiamenti, ai quali non si può rinunciare, preservandone le tappe che ne hanno permesso lo sviluppo.
In questo anno di stop ne abbiamo avuti abbastanza eppure non tutti gli stop vengono per nuocere, alcuni ci salvano da situazioni pericolose, altri ci fanno crescere e ci inducono alla meditazione, perchè come sosteneva il poeta Guillaume Apollinaire “di tanto in tanto è bene fare una pausa nella nostra ricerca della felicità ed essere semplicemente felici”.
Una riflessione sulla vita durante il lock down, la routine dei giorni lenti, il distacco sociale e la ricongiunzione con un sé più profondo e il mondo circostante nelle pause riflessive della quotidianità della pandemia.
Il “qui” come momento di transito, fatto di respiri negli spazi intimi e riconnessione con la natura, ma allo stesso tempo un “qui” che deve far fronte alle difficoltà della vita quotidiana monocroma privata di relazioni e di connessioni umane.